Non c’è alcun dubbio che sia lui, Kevin Schwantz, il pilota che più ha segnato l’immaginario popolare, scolpito il proprio ricordo nelle menti e soprattutto nel cuore degli appassionati, lasciato ricordi profondi, forti, indelebili, nonostante abbia vinto un solo Mondiale. Nato ad Huston il 19 giugno 1964 è figlio di una coppia appassionatissima di moto e proprietaria di una concessionaria Yamaha, cosa che agevola il suo destino, il suo cammino fino a diventare un grande pilota, un “marchio”, una leggenda, un personaggio amato e stimato, un signore sempre sincero e disponibile, sorridente, simpatico anche con noi giornalisti. Unico. Spettacolare. Coraggioso.
A 3 anni sale su una motina per la prima volta: allora come adesso, là, come qua, come in Spagna, come in qualsiasi parte del mondo la costante, la base è sempre la stessa: cominciare prestissimo. Inizia col cross, stimolato dallo zio, ma nell’83 ha un incidente che gli compromette la carriera fuoristradistica. Riesce però a provare con la velocità e con la Yamaha nell’86 finisce secondo a Daytona alle spalle di Eddie Lawson e corre nel campionato AMA.
Fonte: Sky Sport
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