
Niente sport, niente gare, l’emergenza è un’altra in Italia e nel mondo. Lo sa bene Federica Pellegrini che dalla sua Verona, città d’adozione, cerca un equilibrio tra la commozione per le immagini tragiche che arrivano dalla vicina Bergamo e il suo dovere di atleta che fino a un mese fa aveva le Olimpiadi come obiettivo. Già, le Olimpiadi, ma si svolgeranno? I dubbi e le preoccupazioni aumentano di giorno mentre il CIO esorta gli atleti nel continuare ad allenarsi. Anche se non è mai stata resa ufficiale una dead line per un eventuale rinvio o annullamento, il limite temporale è fissato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, come ha confermato ieri a SkySport il numero uno del Coni Malagò. Si naviga a vista, dunque, e si nuota a porte chiuse. Il nuoto rappresenta il lavoro di Federica, continua ad allenarsi nella piscina del Centro Federale di Verona nel rispetto di quanto recita il decreto governativo in materia di impianti sportivi “che sono utilizzabili a porte chiuse soltanto per le sedute di allenamento degli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalla rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali”.
Fonte: Sky Sport