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SBK 2020, atto finale all’Estoril

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SBK 2020, atto finale all’Estoril

Il Mondiale Superbike si chiude questo fine settimana con la tappa all’Estoril. La pista portoghese ritorna nel giro delle due ruote che contano dopo 26 anni, eravamo agli albori del WSBK. Qui l’albo d’oro riporta nomi che hanno scritto la storia del mondiale delle derivate di serie: Davide Tardozzi e Stephane Mertens con la Bimota, Fabrizio Pirovano con la Yamaha e Carl Fogarty in sella alla Ducati. Fa piacere ricordare che su questa pista il record di podi è ancora della Bimota con quattro, uno in più di quella Kawasaki che oggi domina il mondiale. Bello e romantico.

Rea vs Redding, atto finale

Jonathan Rea si presenta al round dell’Estoril con un vantaggio in classifica di ben 59 punti su Scott Redding. Il pilota inglese, alla sua prima stagione nelle “big bikes” del WSBK, dopo il titolo BSB 2019 e anni di GP, ha portato all’ultimo atto la lotta per il mondiale, rendendo la vita difficile a Rea, in una stagione accorciata dalla pandemia. Al fenomeno pluricampione nordirlandese della Kawasaki basterà raccogliere tre punti per conquistare il sesto titolo di un’incredibile carriera. In caso di vittoria di almeno una delle tre gare in programma, Rea raggiungerà anche il traguardo dei 100 successi, una cifra pazzesca a maggior ragione se si considera che il secondo più vincente di sempre, un certo “King” Carl Fogarty, e’ distante 40 vittorie.

Chi sarà il primo degli altri?

In Portogallo si correrà anche per il terzo gradino del podio 2020. Davies, a quota 222 punti (e al momento senza una sella per il 2021 dopo il divorzio da Ducati Aruba), dovrà difendersi dall’assalto di vd Mark (203) all’ultima gara con la R1 del team Pata Yamaha prima di approdare dal prossimo anno in BMW. Il pilota olandese sarà sostituito dal nostro Roberto Locatelli, dominatore del mondiale Supersport con la Yamaha EvanBros, che debutterà quindi con un top team nel WSBK. Il bergamasco tra le “big bikes” troverà sicuramente un altro protagonista del 2020: Michael Ruben Rinaldi, fresco di promozione in Ducati factory, grazie ad una stagione spettacolare con la Panigale V4R schierata dal team Indipendente GoEleven. Dopo Magny-Cours il pilota italiano e’ settimo in classifica con 166 punti, non molto distante da Razgatlioglu (175) e Lowes (179).

Mondiale costruttori, tutto ancora da giocare tra Kawasaki e Ducati

Sono solo 26 i punti che separano le Rosse di Borgo Panigale dalle “verdone” di Akashi. Con ancora 62 da assegnare, la Ducati “a tre punte” Redding/Davies/Rinaldi può ancora ribaltare la situazione ad Estoril ma Rea e Lowes dovranno finire alle spalle dei Ducatisti, cosa non facile come si e’ visto (6 punti persi a Magny-Cours e gap passato da 20 a 26). Un eventuale successo porterebbe Kawasaki ad una striscia di sei titoli consecutivi, seconda solo a quello della rivale storica che tra il 1998 e il 2004 arrivò a sette. In caso di vittoria Ducati (ultima volta nel 2011) i titoli costruttori arriverebbero addirittura a 18, a conferma del legame viscerale tra la casa bolognese e il WSBK. Scorrendo la classifica, il terzo gradino del podio è saldamente in mano a Yamaha (a 89 punti dalla vetta) che precede Honda. La casa di Tokio ha raccolto con Bautista e Haslam, al debutto sulla nuova CBR100 RR-R, la metà dei punti di Iwata. Chiude, Aprilia a parte, la BMW con soli 89 punti, dimostrazione di una stagione molto deludente.

Ducati Go Eleven in test

Fonte: Sky Sport